RELAZIONE DESCRITTIVA
INDICE
3. INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI INTERVENTO
Elementi
spaziali
Elementi della pavimentazione
4. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI DI PROGETTO
Materiali
di riferimento per la pavimentazione
Illuminazione
Arredo urbano
Soluzioni
per il superamento delle barriere architettoniche
7. Elenco ELABORATI progettuali
In relazione all’incarico conferito dall’Amministrazione Comunale di Bergamo in data 10 ottobre 2003 al raggruppamento temporaneo rappresantato dall’arch. Leonardo Angelini e formato anche dall’ing. Sebastiano Moioli e dall’arch. Andrea Carrara per la progettazione definitiva ed esecutiva e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione dei lavori di “Rifacimento marciapiedi e pavimentazione stradale di via Quarenghi da via Zambonate a via Paleocapa”, lo scrivente propone all’attenzione della Amministrazione incaricante la relazione descrittiva del progetto.
La presente relazione descrive:
- la vicenda storica e contestuale del progetto
- i criteri utilizzati nella formulazione delle linee guida progettuali
- le motivazioni che hanno indotto ad apportare alcune variazioni alle indicazioni contenute nel progetto preliminare
- gli aspetti connessi all’inserimento ed agli effetti del progetto sul comparto urbano
- le caratteristiche dei materiali prescelti e le motivazioni della lori scelta
- i criteri di progettazione degli impianti
- i criteri adottati per il superamento delle barriere architettoniche
La via Giacomo Quarenghi, un tempo denominata Contrada di Cologno o borgo di Porta Cologno, fa parte dell’importante borgo di S. Leonardo, che prese la sua denominazione dalla chiesa di S. Leonardo, situata nell’attuale Piazza Pontida, un tempo piazza della Legna e che fu, dal ‘200 in poi, nodo di intensi scambi commerciali.
Già prima della costruzione delle mura quattrocentesche il borgo di S. Leonardo era un importante luogo di mercato, trovandosi esso collocato all’inizio della strada verso Milano.
La costruzione, iniziata nel 1430, da parte di Venezia, delle cosiddette “muraine” segna l’inizio della fase di urbanizzazione della città posta al piano, proseguita con la costruzione dei portici nella piazza della Legna, luogo centrale del borgo di S. Leonardo.
Questo intervento edilizio ridefinisce lo spazio urbano ed afferma l’importanza del valore mercantile da parte di Venezia.
Nel corso dello stesso secolo vengono realizzate importanti opere idriche legate allo sviluppo delle attività produttive: viene così realizzata la roggia colleonesca, che cinge il borgo di S. Leonardo.
Il tratto “cittadino” all’interno della cinta murata inizia ad essere abitato dal ceto mercantile che si dimostra via via ricco e determinato nella trasformazione della città.
Nel ‘500 risulta fortemente sviluppata l’attività manifatturiera, tanto che il borgo veniva descritto come conformato ‘a guisa di una città piccola da sé’ (relazione Pizzamanno 1560).
Nel ‘600, lungo la roggia colleonesca si insediano numerosi filatoi della seta e nella parte esterna della cinta si sviluppano numerosi laboratori per la lavorazione e la trasformazione tessile e la manifattura.
Nel ‘700, con lo sviluppo della città moderna, l’attenzione urbanistica si sposta verso ovest, nel prato di S. Alessandro, ove fu costruita tra il 1734 e il 1740 la Fiera di Bergamo.
La contrada di Cologno fu denominata via Quarenghi dopo il 1900, anno che vide l’eliminazione della cinta daziaria e risultò una fusione toponomastica di un comparto urbano per secoli diviso dalla condizione di essere “intra” ed “extra moenia”.
Nella parte settentrionale della via si mescolano edifici di relativamente apprezzabile carattere architettonico realizzati dai ricchi produttori di seta, tra i quali si segnala palazzo Steiner, caratterizzato da ricche decorazioni in pietra di Sarnico, ed altri di più modesto significato compositivo spesso riconducibili tipologicamente al lotto allungato così frequente nei borghi della città.
Sulla sinistra della via un tempo esisteva uno stretto vicolo, oggi chiuso, che, costeggiando le muraine conduceva all’attuale via Zambonate. Il vicolo, come ci ricorda il Pelandi, fu luogo di reiterate frodi daziarie.
L’interesse architettonico degli edifici è comunque prevalentemente legato alla pluristratificazione prodotta dal frequente ed intenso ricambio edilizio legato alla presenza della classe mercantile.
Il tratto viario esterno alla cinte murata era caratterizzato dalla frequente presenza di alloggi con stallo, dedicati ai mercanti che arrivavano con carri e carrozze dalle terre del cremasco.
Negli ultimi anni il tessuto architettonico è andato mutando con interventi di radicale ristrutturazione o di sostituzione.
Come ricordato in occasione dell’assunzione dell’incarico, si ritiene che il progetto non debba limitarsi alla sola “realizzazione e rifacimento dei marciapiedi e pavimentazione stradale”, ma che debba configurarsi, attraverso una riflessione più completa sulla conformazione urbana della zona, partendo da piazza Pontida e dalle Cinque Vie, come una riqualificazione (o reinterpretazione) urbana.
Il progetto si concentra preliminarmente sulla restituzione di un forte collegamento con il centro del borgo di S. Leonardo, percependo oggi il tratto superiore di via Quarenghi come un braccio reciso e separato dal suo corpo da parte del traffico veicolare gravante lungo via Zambonate; esso dovrà leggersi, anche alla luce di futuri interventi, come un contiguo e continuo con piazza Pontida ed il nodo delle Cinque Vie, condizione oggi inficiata dalla funzione ed utilizzo di via Zambonate.
Il progetto si propone, quindi, una ricucitura, una forma di connessione dell’arto reciso del borgo; per le stesse motivazioni il progetto mira alla valorizzazione dei percorsi pedonali, delle aree di sosta e di scambio per i pedoni lungo la via stessa e verso il centro della città, pur mantenendo la contemporanea presenza del transito e della sosta di carattere locale degli autoveicoli e due servizi di trasporto pubblico.
3. INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI
INTERVENTO
L’area di intervento del presente progetto interessa la zona di incrocio di via Quarenghi con via Zambonate, non previsto dal progetto preliminare ma rilevata necessaria alla riqualificazione del tessuto urbano ed alla sua storica conformazione, il tratto viario superiore di via Quarenghi da via Zambonate a via Spaventa e l’incrocio tra lo stesso e via Spaventa.
L’area oggetto dell’intervento previsto interessa una superficie di mq 3000 dei quali circa mq 1430 saranno destinati ai camminamenti ed alle aree riservate ai pedoni e mq 11570 alla carreggiata stradale, dei quali circa mq 320 ad aree di parcheggio per autoveicoli.
A seguito dei colloqui con il responsabile del procedimento e i suoi collaboratori sono state operate alcune scelte in sintonia con le considerazioni storico-ambientali sopra riportate che hanno comportato da un lato l’estensione dell’area d’intervento a una parte di via Zambonate e dall’altro la riduzione delle opere su via Quarenghi Bassa.
Per quanto riguarda via Quarenghi bassa è emerso dopo la stesura del rilievo topografico e il rilevamento delle condizioni generali della strada che il semplice rifacimento della pavimentazione dei marciapiedi poteva risultare inadeguato rispetto all’usura che nel frattempo aveva subito il solido stradale nel suo complesso. Per questo motivo si è concordato di concentrare l’attenzione e le somme finanziate su via Quarenghi alta risolvendo in maniera radicale le problematiche legate all’incrocio con via Zambonate (inizialmente non prevista nel progetto) e all’incrocio con via Spaventa e via Palazzolo.
Alla luce di quanto sopra il rilievo topografico e l’intervento sono stati estesi come detto ad un tratto di via Zambonate e verranno successivamente ancora meglio precisati dopo l’approvazione del progetto definitivo attraverso il rilevamento degli assi stradali che definiscono la geometria dell’incrocio fra via Zambonate stessa e via Qaurenghi.
ELEMENTI
SPAZIALI
L’attraversamento di via Zambonate per accedere a via Quarenghi risulta, come già sottolineato, molto difficoltoso per l’intenso e veloce traffico veicolare nei due sensi di marcia e l’assenza di attraversamenti pedonali e limitatori di velocità.
I marciapiedi della via sono di calibro troppo ridotto per consentire un’adeguata percorribilità e contestuale sosta davanti alle vetrine ed agli ingressi delle attività commerciali, anche in considerazione dei numerosi accessi carrali presenti su entrambi i lati.
La carreggiata stradale, eccessivamente ampia per un traffico di natura locale, è stata oggi ridefinita con l’inserimento di stalli di sosta lungo il lato est, in aggiunta a quelli già presenti sul lato opposto, elemento che determina, secondo il nostro parere, il determinarsi di un eccessivo rallentamento ed interruzione del traffico di scorrimento.
ELEMENTI DELLA
PAVIMENTAZIONE
Per quanto concerne la condizione della pavimentazione la situazione attuale presenta le seguenti caratteristiche:
- la pavimentazione dei marciapiedi è in asfalto,
- i cordoli e gli scivoli carrali sono in granito.
- il manto stradale era, fino a poco tempo fa, in cubetti di porfido; a causa delle condizioni di degrado dello stesso si è proceduto ad asfaltare l’intera carreggiata e gli stalli, rifacendo la segnaletica orizzontale con vernice,
- i tratti stradali di via Zambonate e di via Spaventa interessato dall’intervento sono in asfalto
- vi è un’importante presenza e varietà di pozzetti stradali di varia dimensione e tipologia.
4. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI DI
PROGETTO
Il progetto, come già ricordato, si propone la ricomposizione urbana del tessuto del borgo e delle sue relazioni di carattere fortemente mercantile, oltre alla valorizzazione della via stessa.
Viene così ridefinita la carreggiata stradale, ridotta ad un calibro più consono alla caratteristica di traffico locale per la quale deve svolgere funzione, scelta che consente un più idoneo ampliamento dei due marciapiedi, previsti di uguale larghezza.
L’incrocio con via Zambonate sarà caratterizzato da una ridefinizione della geometria degli spazi destinati ai pedoni e destinati ai veicoli; tale geometria sarà dettata per sezione e allineamento dagli elementi esterni di via Zambonate che verranno meglio precisati nel progetto esecutivo. Tuttavia si è cercato nel progetto di riordinare tutti gli spazi: quelli destinati al transito dei veicoli, quelli destinati esclusivamente ai pedoni, quelli misti con gli attraversamenti pedonali e quelli protetti destinati alla sosta delle autovetture.
Gli stessi principi sono stati utilizzati anche per la riqualificazione di via Quarenghi e dell’incrocio della stessa con via Spaventa dove sono naturalmente state privilegiate le scelte dirette a favorire la qualità generale con particolare attenzione per i pedoni, i disabili senza comunque dimenticare la necessità di offrire quegli spazi di sosta assolutamente carenti nella zona.
Particolarmente significativo è anche l’intervento all’incrocio fra via Quarenghi e via Spaventa poiché oltre a ridefinire e riordinare gli spazi in funzione degli utenti vengono proposte alcune morfologie in grado di aumentare la sicurezza e migliorare la qualità delle relazioni fra gli utenti.
In corrispondenza dell’allargamento sull’angolo nord ovest della via Quarenghi, ulteriormente ampliato, è stata prevista un’isola di verde che caratterizzerà, da un punto di vista morfologico, una pausa e una segnalazione di stacco tra la fine dell’antico borgo e l’inizio della città moderna; tale isola verde è per il momento prevista come un’aiuola ma si ritiene opportuno che essa diventi un vero e proprio elemento architettonico in grado di divenire protagonista dell’ingresso in via Quarenghi. Attualmente tale elemento architettonico che viene comunque proposto nelle tavole di progetto non è compreso nell’intervento in quanto le somme finanziate non sono sufficienti.
Anche per l’impianto di illuminazione, più avanti descritto, è stata allegata al progetto una proposta che si ritiene importante per equilibrare e valorizzare l’intero intervento; anche per l’impianto di illuminazione valgono le considerazioni riportate per l’isola verde.
Infine il progetto prevede anche l’adeguamento statico del tratto della Roggia Colleonesca che attraversa via Quarenghi in prossimità di via Spaventa.
MATERIALI DI
RIFERIMENTO PER LA PAVIMENTAZIONE
Recependo le linee guida indicate dal progetto preliminare, al fine di valorizzare l’intervento di riqualificazione anche mediante l’impiego di materiali di elevata qualità e con tonalità cromatiche calde, si è operata la scelta di utilizzare due tipi di materiali, per evidenziare al meglio le distinzioni tra le due diverse funzioni dello spazio pavimentato.
Per le aree carrali è stato previsto l’impiego del porfido del Trentino in cubetti, posato ad archi contrastanti in corrispondenza delle aree di scorrimento ed in diagonale in corrispondenza degli stalli di parcheggio, segnalando la delimitazione di questi ultimi anche mediante l’utilizzo di binderi.
Si estende l’impiego del porfido anche alla formazione dei cordoli e degli scivoli carrali.
Per la pavimentazione dei marciapiedi è stata scelta la pietra piasentina con elevata percentuale di ossido, in lastre refilate di pezzature diverse, con superficie fiammata, posate trasversalmente e con larghezze alternate in tre formati, con fuga estremamente ridotta e stilata sottoquota, così da aumentare la percezione di ampiezza del marciapiede stesso.
Gli attraversamenti pedonali saranno evidenziati mediante l’impiego di cubetti di marmo bianco al fine di ottenere una chiara visibilità.
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione attuale è di tipo sospeso con tiranti in acciaio, ed oggi essa risulta debole e poco efficace sia ai fini della valorizzazione delle caratteristiche spaziali sia alla percorribilità nelle ore tardo pomeridiane e serali.
L’ipotesi di progetto, non compresa nell’importo attualmente finanziato, prevede l’utilizzo di lampioni con emissione ad orizzonte zero disposti a quinconce lungo i marciapiedi, ottenendo un risultato illuminotecnica pienamente soddisfacente e con una simmetria prospettica che privilegi la percezione di simmetria, riassorbendo le diverse caratteristiche architettoniche degli edifici posti in fregio alla via.
I corpi illuminanti previsti sono semplici ed essenziali ed atti ad integrarsi al contesto architettonico.
Anche in corrispondenza dell’impianto vegetativo sito in prossimità di via Zambonate saranno collocati due corpi illuminanti che caratterizzeranno la circostante zona quale luogo di cerniera del comparto urbano
ELEMENTI DI
ARREDO URBANO
Si provvederà a riordinare la zona provvedendo all’eliminazione delle cabine telefoniche presenti, all’utilizzo lungo il lato est di elementi limitatori del parcheggio in ghisa di tipo semplice, dell’altezza di circa 50 centimetri per ridurre l’impatto visivo ed il senso di costrizione nel percorrere il marciapiede.
Nell’ampia aiuola già descritta (possibilmente, con altre risorse trasformata in elemento architettonico di altezza variabile tra i 70 e i 120 centimetri) sarà posta a dimora vegetazione di tipo arbustivo con fusto medio (circa 3 metri) sia sempreverde che a foglia caduca, mescolata a cespugli ed a vegetazione ricadente.
Sarebbe opportuno che per la finitura dei paramenti a vista della fioriera fossero previsti superfici in graniglia di piasentina a spacco mescolata a malta ed erosa dopo l’applicazione mediante acidatura.
Si limiterà al minimo necessario l’inserimento della segnaletica sia orizzontale sia verticale.
SOLUZIONI PER
IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Come già accennato, molta attenzione è stata posta al superamento delle barriere architettoniche, sia in prossimità degli attraversamenti sia in prossimità dei parcheggi destinati ai disabili.
E’ auspicabile che oltre a risolvere le problematiche delle persone motulese fossero adottati o inseriti accorgimenti adatti ai non vedenti.
Con opportuna frequenza e soprattutto in prossimità degli incroci saranno realizzati scivoli di raccordo con il livello carrale con pendenze dolci e con gli stessi materiali con cui sono realizzati i marciapiedi in modo da non sottolineare a dismisura la presenza di tali accorgimenti.
RELAZIONE
GEOTECNICA, IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E RELAZIONI SPECIALISTICHE
Il progetto non contiene soluzioni progettuali che comportino la necessità di un approfondimento specialistico di tali problematiche.
In merito agli aspetti idrogeologici e idraulici si è ritenuto sufficiente calcolare la portata massima delle caditoie di raccolta delle acque meteoriche.
L’attuazione dell’intervento si svolgerà secondo le fasi previste dalla normativa vigente (attività di progettazione – approvazione – affidamento – esecuzione e collaudo) oltre che in relazione alle indicazioni della stazione appaltante.
In linea di massima i tempi stimati nel cronoprogramma allegato al progetto preliminare possono essere confermati, prevedendo anche un recupero sui tempi assegnati alla fase di affidamento dei lavori.
Il cronoprogramma viene aggiornato ponendo come data di inizio l’avvenuta comunicazione di affidamento d’incarico per la fase progettuale (Novembre 2003).
La fase progettuale, tenuto conto dei tempi necessari all’ottenimento delle autorizzazioni e dei finanziamenti, potrà essere completata nel mese marzo 2004.
La gara d’appalto potrà essere organizzata e completata entro il mese di aprile 2004 tanto che nel mese di settembre 2004, completate le formalità per la stipula del contratto, si potrà procedere alla consegna e all’inizio dei lavori.
I lavori saranno ultimati nell’arco di 6 mesi; in merito ai tempi per l’esecuzione delle lavorazioni, sarà redatto il cronoprogramma specifico che stabilirà in via convenzionale, ma solo per quanto riguarda le singole lavorazioni, la durata e la sequenza delle fasi lavorative calcolate tenendo conto della prevedibile incidenza dei giorni di andamento sfavorevole.
7. ELENCO DEGLI ELABORATI
PROGETTUALI
Il progetto definitivo, redatto secondo quanto riportato all’articolo 25 del D.P.R. 554/1999, si compone dei seguenti elaborati:
A Relazione descrittiva
B Cartografia di riferimento
C Elaborati grafici
Tav. 0 Estratto
aerofotogrammetrico - scala 1:1000
Tav. 01 Rilievo,
Planimetria e andamento altimetrico – scala 1:200
Tav. 02 Rilievo
fotografico – scala 1:200
Tav. 03 Planimetria
generale di progetto – scala 1:500
Tav. 04 Progetto
architettonico – scala 1:200
Tav. 05 Progetto
tecnologico – scala 1:200
Tav. 06 Tipologia
dei materiali lapidei - scala 1:100
Tav. 07 Particolare
fioriera – scala 1:50
(non
compresa nell’importo finanziato)
Tav. 08 Caratteristiche
apparecchi illuminanti
(non
compresa nell’importo finanziato)
D Disciplinare descrittivo e prestazionale degli
elementi tecnici
E Quadro economico
E.1
– computo metrico estimativo
E.2
– stima costi di attuazione piano di sicurezza
E.3
– Stima costi per adeguamento impianto semaforico
Quarenghi/spaventa
Bergamo, 19 dicembre 2003 Arch. Leonardo Angelini