Indice
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Introduzione …………………………………………………………………………...… |
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Una piazza per il Giuramento …………………………………………………..…...… |
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“Una piazza senza monumento, poiché il monumento è la piazza”……………………. |
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Viste introduttive della piazza ………………………………..…………………….…... |
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Il progetto………………………………………………………………………………… |
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Introduzione …………………………………………………………………………….
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La pianta ……………………………………………………………………………….. |
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Elementi costitutivi del progetto ………………………………………………………... |
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Il sottofondo …………………………………………………………………………….
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Gettata in calcestruzzo ………………………………………………………………… |
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Gettata in calcestruzzo di completamento ……………………………………………... |
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Sottofondo di sabbia e cemento ………………………………………………………... |
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La vasca in rame ………………………………………………………………………. |
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Il telaio …………………………………………………………………………………. |
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Il rivestimento ………………………………………………………………………….. |
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Gli snodi impiantistici ………………………………………………………………….. |
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I sistemi di chiusura ……………………………………………………………………. |
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Vista finale diurna ……………………………………………………………………... |
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Vista finale notturna …………………………………………………………………… |
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Introduzione
Il 7 aprile 1167, presso il Convento di Pontida, i Comuni liberi del Nord Italia si unirono, mediante giuramento, in una lega militare con lo scopo di liberare la città di Milano dal giogo straniero di Federico Barbarossa: nacque così la Societas Civitatum Lombardorum, ossia la Lega Lombarda.
Nove secoli dopo, il 7 aprile 1967, i rappresentanti dei Comuni, che, novecento anni prima, avevano aderito alla Lega, recarono in dono la lapide con scolpito lo stemma della propria città.
Con quel gesto, fin dal 1967, si configurò l’intento di ricordare il fatto storico creando un segno tangibile e fisico: nacque, insomma, un’idea, seppure abbozzata, di creare un luogo della memoria.
Oggi il progetto presentato cerca di dare forma e struttura a quell’idea di memoria.
Il carroccio era un grande carro a quattro ruote e veniva usato in battaglia dai comuni medievali.
Esso, in tempo di pace, era conservato all’interno della basilica e, in battaglia, veniva trainato da una o più coppie di buoi al campo.
Se il carroccio comunale era ornato con i colori della città, il carroccio della Lega recava sui lati gli stemmi dei comuni aderenti.
Esso quindi era un simbolo di appartenenza e di aggregazione molto forte.
Proprio questo simbolo è stato la guida del progetto.
Il disegno della piazza deve la sua ispirazione al sistema dispositivo degli antichi stemmi comunali presenti sul carroccio.
Se gli stemmi di allora, incisi nel legno, coronavano il carroccio l’uno affianco all’altro, oggi gli scudi, scolpiti nella pietra, cingono la piazza con la medesima disposizione.
L’effetto visivo ottenuto ricorda un palco teatrale in cui lo spettacolo è la Storia e l’attore è il visitatore; quest’ultimo, percorrendo la piazza, non solo viene proiettato nel dramma della storia ma anche, con la propria presenza, la fa rivivere.
Le sculture degli stemmi comunali non sono fredde lapidi commemorative, ma sono vere e proprie pagine di un libro scolpito nella pietra e appoggiato ad un leggio. E, come in un leggio, sono illuminate da una tenue luce che, più che esaltarle, ne individua la presenza e ne consente la lettura.
Il risultato finale è una piazza senza monumento, poiché il monumento è la piazza.
Viste introduttive della piazza
Le seguenti due immagini costituiscono una simulazione dell’effetto finale della piazza.
Come è possibile notare dalle illustrazioni, il nodo essenziale del progetto è costituito da una serie di scatole tecnologiche inserite nella pavimentazione. Le scatole, opportunamente corredate da impianti di aerazione e di illuminazione, ospitano le sculture riproducenti gli stemmi comunali.
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Vista diurna |
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Vista notturna |
La piazza ha come suo centro il sistema di valorizzazione di ciascuno stemma comunale.
Per ottenere questo risultato si è pensato ad una struttura compatta, stagna e perfettamente isolata che offrisse la possibilità di eseguire il lavoro in modo tradizionale con mezzi tradizionali.
Si è pensato a creare un ambiente stagno al quale fosse possibile integrare un sistema di aerazione forzata.
La struttura compatta ha come fulcro una vasca di rame dalle dimensioni di 100x75x30 cm opportunamente invecchiata, tagliata, piegata e saldata.
La vasca comprende da una parte la Camera A, ossia un luogo tecnico ispezionabile per la manutenzione degli snodi tecnologici, dall’altra la Camera B, ossia il l’ambiente stagno che ospita la scultura dello stemma comunale.
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Vasca in rame. La vasca è costruita in
rame opportunamente invecchiato. L’ambiente è suddiviso da
una paratia in due camere distinte ciascuna delle quali svolge un ruolo. Se la Camera “A” è adibita ad ospitare gli snodi tecnologici, ossia gli allacci per gli impianti, la Camera “B”, caratterizzata da un fondo diagonale, accoglie la lastra in serizzo sulla quale è scolpito lo stemma del Comune. |
Le pagine seguenti illustrano, dopo aver presentato il progetto della piazza nella sua totalità, la sequenza del montaggio del sistema tecnologico ed infine simulazioni frutto di fotomontaggi.
La pianta
Le illustrazioni che seguono mostrano la pianta della Piazza del Giuramento in versione diurna e notturna.
Il disegno ripropone la medesima composizione scandita dall’alternanza di serizzo e porfido della piazza antistante la basilica.
Interrompe il percorso che conduce alla basilica ma non crea rottura con esso in quanto la piazza del Giuramento, con i suoi inserti la sua illuminazione, costituisce una morfologia a sé.
I materiali di rivestimento impiegati sono quelli tradizionali del porfido e del serizzo grigio chiaro.
Ad essi si aggiunge il vetro temperato e opportunamente trattato con resine antiscivolo trasparenti.
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Pianta della Piazza del
Giuramento. |
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Pianta della Piazza del
Giuramento. Versione diurna. |
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Pianta della Piazza del
Giuramento. Versione notturna. |
Elementi costitutivi del progetto
Le seguenti illustrazioni mostrano la modalità di intervento per la realizzazione del nucleo tecnologico.
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Il sottofondo è stato realizzato mediante la tradizionale presenza di pietre dalla varia granulometria. Sopra le pietre vi è posata la rete elettrosaldata. |
Gettata in calcestruzzo
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Gettata in calcestruzzo di completamento
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Il vuoto lasciato dalla gettata precedente, viene colmato, alla base del vano, con un letto di calcestruzzo. In questo modo si crea una camera costituita su cinque lati da calcestruzzo |
Sottofondo di sabbia e cemento
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La vasca in rame
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La vasca è stata realizzata in rame invecchiato, ossia un materiale non deperibile alle inevitabili variazioni di temperatura e di umidità. La vasca in rame appoggia mediante le alette sul sottofondo in cemento. Essa sulle alette è rivestita da un isolante gel in grado di impermeabilizzare la superficie della vasca a contatto con il cemento e, allo stesso tempo svolge una funzione di cuscinetto per le dilatazioni termiche. |
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Il telaio ha la funzione di accogliere sia la pietra di serizzo con l’iscrizione del nome del Comune, sia il vetro che protegge la lapide con lo stemma comunale. |
Il rivestimento
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Ogni nucleo tecnologico è isolato dall’altro mediante un camminamento di 50cm. Quest’ultimo è rivestito in serizzo, lo stesso materiale presente nella piazza antistante la scalinata. |
Gli snodi impiantistici
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Ogni nucleo tecnologico dispone di due snodi impiantistici: quello elettrico e quello di aerazione forzata. L’impianto elettrico è caratterizzato dalla presenza di scatole luminose costituite da led bianchi. L’impianto d’aerazione prevede il circolo d’aria ed ha lo scopo di evitare l’aria stagnante, causa di condensa e deterioramento per i materiali. |
I sistemi di chiusura
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Il sistema di chiusura adottato per la Camera “A” consiste in una lastra in serizzo. Sulla lastra vi è inciso il nome del Comune e, ai lati dell’iscrizione, vi sono i pertugi all’interno dei quali scorre il chiodo che funge da leva. Con questo espediente l’operazione d’ispezionamento è molto facilitata. Tuttavia il peso della lastra scoraggia qualsiasi malintenzionato. Il sistema di chiusura adottato per la Camera “B” consiste in una lastra di vetro temperata. La superficie antiscivolo è resa possibile grazie all’utilizzo di una resina trasparente a base di micro sfere di vetro. |
Vista finale diurna
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Vista finale notturna
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