La rinascita
del porto
di Clanezzo
Approvato il progetto di restauro
La Regione stanzia 262 mila euro
Il suggestivo ponte sospeso sul Brembo a Clanezzo è inserito in un progetto di recupero, finanziato dalla Regione: verranno consolidate le strutture (foto Andreato)
UBIALE CLANEZZO Tornerà com'era un tempo l'antico porto della Valle Brembana, a Ubiale Clanezzo, datato dagli storici intorno al 1614 e inserito in un complesso architettonico di origini medioevali che comprende il ponte Attone, realizzato intorno al X secolo sopra il torrente Imagna per arrivare ad Almenno San Salvatore, e il ponte sospeso con le funi, risalente a fine Ottocentoe che collega le due sponde del fiume.
La Giunta regionale lombarda, infatti, su proposta dell'assessore Ettore Albertoni, ha deliberato un cospicuo finanziamento, 262 mila euro, che consentirà di avviare il recupero del porto di Clanezzo e degli edifici all'imbocco del ponte sospeso sul Brembo, noti come la dogana. Un angolo di rilevante significato storico e architettonico del comune di Ubiale Clanezzo e della Valle Brembana che qui, insieme alla roccaforte del Monte Ubione che sovrasta l'abitato di Clanezzo, nei secoli scorsi aveva un caposaldo strategico per la difesa del territorio. Si parla non a caso di porto. Qui attraccavano infatti i traghetti che nell'Ottocento - quando venne realizzato il ponte sospeso, ancorato a due possenti pilastri, tuttora esistente e considerato una delle attrattive turistiche della zona (è conosciuto come il «ponte che balla») - consentivano i collegamenti con la sponda sinistra del fiume, nel territorio di Villa d'Almè. Il porto è un borgo costituito da antichi edifici, uno dei quali adibito a dogana, posto sull'ansa che sta tra il Brembo e l'Imagna, raggiunta dal ponte Attone, un manufatto che risale al X secolo e che collega i territori di Clanezzo e di Almenno San Salvatore. Il sito, come si può comprendere, è un gioiello da tutelare, ma gli edifici oggi richiedono interventi di recupero, così come l'intero percorso delle vie di accesso al borgo. Due anni fa l'architetto Leonardo Angelini e l'ingegnere Agostino Moioli furono incaricati dal Comune di Ubiale Clanezzo di predisporre un progetto di recupero, con interventi previsti per un milione e 350 mila euro da realizzare a lotti. Nei giorni scorsi la Regione ha concesso il finanziamento di oltre 262 mila euro (nell'ambito della legge quadro per recuperi storici) pari al 46% della spesa di 570 mila euro prevista per il primo lotto. «Il resto della spesa di progetto - spiega Renato Pesenti, sindaco di Ubiale Clanezzo, capofila per l'esecuzione dell'intervento - sarà frutto di una sinergia finanziaria tra i Comuni di Ubiale Clanezzo, Almenno San Salvatore e Villa d'Almè che hanno già sostenuto l'onere della progettazione. Si farà ricorso a mutui. Voglio sottolineare l'importanza dell'operazione e ringrazio i Comuni di Almenno e Villa d'Almè che hanno deciso di affrontarla con Ubiale, che è ovviamente il più interessato. Nel protocollo di intesa sottoscritto dai sindaci di Almenno e Villa d'Almè, e da me, è già stato ripartito l'onere a carico di ciascun Comune: 45% per Ubiale, 35% per Almenno San Salvatore e 20% per Villa d'Almè. Il protocollo è stato sottoscritto pure dalla Provincia e dalle Comunità montane di Valle Brembana e Valle Imagna con firma dei rispettivi presidenti Valerio Bettoni, Piero Busi e Gentile Locatelli, che si impegnano nella ricerca di finanziamenti finalizzati alla riduzione degli oneri a carico dei Comuni». «Il primo lotto del progetto quindi può subito essere messo in cantiere - conclude Renato Pesenti -. E contiamo di attivare già nel prossimo autunno i lavori che, pena la perdita del finanziamento regionale, dovranno concludersi entro il 2005». Il progetto si chiama «Intervento di valorizzazione turistica dei percorsi storici che collegano Clanezzo, Almenno San Salvatore e Villa d'Almè, attraversando il fiume Brembo e il torrente Imagna». Nel primo lotto sono compresi il consolidamento del ponte Attone con ripulitura e ripristino dei muretti di protezione, la sistemazione dell'antico acciottolato del ponte e della mulattiera che collega il porto con l'abitato di Clanezzo, il risanamento del ponte sospeso. Sarà il primo passo per il recupero - che dovrà essere completato in un prossimo futuro - di una delle perle storiche, architettoniche, culturali e turistiche della terra bergamasca. Sergio Tiraboschi |